Proponiamo l’intervista a Sveva Gerevini, pubblicata su QueenAtletica.
Oggi parliamo di Sveva Gerevini multiplista lombarda in forte crescita da come testimoniano i suoi risultati. La campionessa italiana assoluta di Bressanone (5907 punti) vuole abbattere il muro dei 6000 punti ed è a caccia del record nazionale di Gertrud Bacher, fatto registrare nel 1999 a Desenzano del Garda con 6185 punti. Tra tutti gli argomenti toccati dalla ragazza cremonese c’è anche l’attenzione data alla specialità delle prove multiple: maggior sostegno e più considerazione, questa la sua richiesta.
Ciao Sveva, intanto grazie per la disponibilità. Come stai vivendo questo periodo di quarantena? Riesci comunque ad allenarti?
“Si riesco ad allenarmi discretamente. Le prime settimane avevo il permesso di accedere al campo scuola di Cremona e quindi potevo allenarmi in serenità almeno 4 volte settimana e due volte facevo pesi a casa. Mi sono trasferita a Cremona a casa del mio ragazzo -che abita a 100 metri dal campo- già ad inizio quarantena. Con l’ ultimo decreto che ha sancito la chiusura di tutti i campi ho dovuto organizzarmi: ho spostato i pesi dal campo al suo garage e un paio di ostacoli. Da ormai una settimana mi alleno in cortile e nel rettilineo davanti a casa.”
Grande interprete nell’eptathlon ed una laurea come tecnico di radiologia: ci parli un po’ di te e della tua vita?
“Fin dalla prima elementare amavo lo sport: praticavo la pallacanestro, danza e pattinaggio a rotelle. Un giorno di primavera, in prima elementare il bidello Roberto vedendomi correre e saltare nei corridoi ha deciso di contattare l’allenatore del gruppo di atletica di Casalbuttano, Annunzio Monfredini: da quel momento mi sono trovata catapultata nel mondo dell’atletica. Me ne sono subito innamorata ed ho trovato il mio habitat naturale. Ho sempre amato tutte le specialità, infatti da cadetta praticavo pentathlon, poi mi son specializzata sui lanci perché mi appassionavano particolarmente. Dopo la maturità al liceo scientifico ho deciso di provare a ricimentarmi nelle prove multiple; per gioco ho completato un eptathlon a Santhià ad inizio luglio e a fine mese mi son trovata in pista ai campionati italiani assoluti di Torino 2015. Questa esperienza -nonostante una rovinosa caduta sugli ostacoli- mi ha fatto capire che potevo migliorare tanto, così mi son rimboccata le maniche. A settembre mi sono iscritta al corso di studi in Radiologia diagnostica per immagini e radioterapia all’Universitá degli studi di Brescia. Mi sono laureata con 110 e lode, e nel mentre ho vinto il mio primo titolo italiano assoluto nel 2017 a Lana e successivamente nel 2018 a Pescara. Nel gennaio 2019 ho iniziato a lavorare come tecnico radiologo in due cliniche, una a Parma e una a Crema, vinto il primo titolo italiano assoluto di pentathlon e direi basta così. Nel luglio 2019 ho conquistato il quarto titolo italiano assoluto a Bressanone nell’eptathlon con il nuovo pb di 5907 punti. A gennaio 2020 nuovo personale di pentathlon indoor 4031 e titolo italiano.”
Sappiamo che hai lanciato una donazione importante in questa emergenza da Coronavirus: vuoi raccontarci di questa tua iniziativa? Come sta procedendo la raccolta fondi?
“Avendo da dicembre a disposizione un mio sito personale e tutti gli strumenti necessari per fare una raccolta fondi, ho deciso di sfruttare
questi mezzi e la visibilità -seppur modesta- ottenuta con il mio sport, per sostenere la società nella gestione di questa emergenza. Cremona -la mia città- è una delle più colpite dal coronavirus in Italia, così ho contattato un’organizzazione molto nota in città, MEDea, che lavora in particolare con pazienti oncologici. Per collaborare alla gestione di questi ultimi, in un periodo così difficile, abbiamo raccolto e donato più di 5000€, per questo ringrazio tutti coloro che hanno contribuito. Sono molto soddisfatta della risposta ricevuta a questa richiesta di aiuto”
Dicevamo, sei una grande interprete dell’eptathlon. A Bressanone sei arrivata a pochissimo dal muro dei 6000 punti (5907 totali): vuoi raccontarci di quel weekend importante e speciale?
“Il weekend di Bressanone è stato davvero speciale, arrivavo dalla prestazione della coppa Europa a Madeira segnata da uno scontro con la sesta barriera nei 100 ostacoli che aveva fortemente penalizzato il risultato finale. Ero vogliosa di riscatto e decisa a migliorare il mio
personale. Così è stato: gara dopo gara mi sono resa conto di stare davvero bene, anche il tifo e gli elogi del commentatore della gara mi hanno gasata e fatta sentire davvero apprezzata. Tutti gli sforzi dell’annata sono stati ripagati. Son arrivata esausta ma con in tasca un 5907 punti di personale che non avrei mai pensato di raggiungere.”
Hai aperto il 2020 con una prova da 4031 punti nel pentathlon ad Ancona: ti senti soddisfatta del risultato?
“Il 2020 non è partito come avrei voluto, avevo intenzione di fare molto meglio ad Ancona durante i campionati italiani assoluti. Ero molto tesa, avevo avuto dei problemi ad un piede nel mese precedente che non mi avevano permesso di prepararmi con la tranquillità che mi serviva. Così la tensione mi ha fatto un brutto scherzo sugli ostacoli, facendomi perdere così diversi punti. Nonostante ciò sono riuscita a riprendermi e a completare la gara discretamente”
Questa stagione è ovviamente difficile da interpretare a causa di questa emergenza da covid-19: quali sono i tuoi obiettivi, se si riprenderà a gareggiare?
“I miei obiettivi… sicuramente riconfermarmi, magari arrivare ai 6000 punti già quest’anno sarebbe stupendo; nonostante le difficoltà di preparazione”
Quali sono le migliorie tecniche che puoi apportare alle varie discipline dell’eptathlon? Su cosa stai lavorando principalmente?
“Lavoro per migliorare un po’ tutto, ho ancora molti limiti a livello tecnico e un po’ alla volta li sto affrontando. Sto cercando di acquisire più sicurezza sugli ostacoli -dove ho ancora margine-, sto lavorando di più sulla corsa rispetto agli anni precedenti; i salti causa di forza maggiore sono un po’ difficili da trattare a livello tecnico, non avendo in casa né una buca del lungo né un materasso e da salto in alto.“
Quali sono i sogni nel cassetto, per il futuro?
“Per il futuro partecipare ad un campionato mondiale o addirittura all’Olimpiade nelle prove multiple. Raggiungere e superare il record italiano assoluto di eptathlon però credo che attualmente sia quello che mi sta più a cuore, di sogno”
Il settore prove multiple italiano è in crescita grazie a te, Simone Cairoli, Dario Dester e altri giovani come Lorenzo Pezzolato e Alessandro Sion: come vedi il futuro in questa specialità?
“A questo punto credo che noi un grosso passo l’abbiamo fatto; ora sta a tutto il sistema cambiare la mentalità. Noi non ci sentiamo una specialità di serie B, vogliamo più sostegno e considerazione. Un primo passo nel 2020 è stato fatto, riuscendo ad organizzare il campionato italiano assoluto indoor di multiple in concomitanza delle singole specialità ad Ancona, con un’organizzazione impeccabile”
Visto che ti vediamo sempre molto attiva, sia sul web che sui social, hai qualche nuova idea da svelarci?
“Sì, sul mio sito abbiamo da poco lanciato un’iniziativa dove cerchiamo di raccogliere le frasi ed i pensieri più interessanti che siano di stimolo per una ripartenza. Potete scriverli qui!
Ringraziamo Sveva per la disponibilità e le auguriamo un grande in bocca al lupo per la stagione ed il futuro; facendole i complimenti per la raccolta fondi che ha attivato. Per chi volesse, si può donare a questo link!
(Daniele Morbio, 2020)